Storia archivistica
Giuseppe Samonà (1898-1983) si laurea in ingegneria civile a Palermo e dal 1927 è assistente alla cattedra di "Disegno d'ornato e architettura elementare". Trasferitosi a Napoli, insegna fino al 1936 "Geometria descrittiva", poi "Elementi di architettura", "Disegno architettonico e rilievo dei monumenti" e "Composizione architettonica". Vince i concorsi per la Palazzata di Messina e l'ufficio postale del quartiere Appio a Roma. Dal 1936 insegna al Regio Istituto Superiore di Architettura di venezia e nel 1940 è professore ordinario di "Elementi di architettura e rilievo dei monumenti". Nel 1943 assume la direzione dell'Istituto, carica che conserverà fino al 1972. Lavora ai progetti per il quartiere San Giuliano a Mestre (1951) e per quelli INA-casa di Sciacca e Palma di Montechiaro (1952). Collabora alla redazione del "Codice dell'urbanistica" ed alla sua revisione (1962). Dal 1959 conduce lo studio di Roma assieme al figlio Alberto, con cui elabora i progetti di concorso per il Piano regolatore di Messina (1960), il centro direzionale di Torino (1962), la nuova isola del Tronchetto a Venezia (1964), gli uffici e la biblioteca della Camera dei Deputati (1967), la Banca d'Italia a Padova (dal 1968) e il ponte sullo stretto di Messina (1969). Progettano inoltre gli uffici ENEL a Palermo e la centrale idroelettrica di Termini Imerese, il piano di sistemazione urbanistica di Cammordino e Sciacca, il Piano programma per il centro storico di Palermo (dal 1979) e il nuovo municipio, la revisione del PRG e vari altri interventi per Cadoneghe (PD). Laureato in Architettura a Roma nel 1958, Alberto Samonà (1932-1993) è dal 1960 assistente di Ignazio Gardella a Venezia, dal 1966 professore incaricato di "Progettazione architettonica" a Palermo e dal 1970 professore ordinario. Dal 1971 promuove i seminari annuali di Gibilmanna, incontri di riflessione sui modi e i ruoli del fare architettonico. Dopo la morte del padre, la sua attività professionale prosegue fra l'altro con la partecipazione al concorso per il teatro di Rimini (1985), la redazione dei piani regolatori di Volterra e Grosseto e, infine, col progetto per il parco archeologico di Orvieto (1989-91). Dopo la morte del padre, la sua attività professionale prosegue fra l'altro con l54. Nel 1943 assume la direzione dell'Istituto, carica che conserverà fino al 1972. Lavora ai progetti per il quartiere San Giuliano a Mestre (1951) e per quelli INA-casa di Sciacca e Palma di Montechiaro (1952). Collabora alla redazione del "Codice dell'urbanistica" e
Storia dei passaggi di responsabilità giuridica
L'archivio di Giuseppe e Alberto Samonà, custodito al momento del trasferimento a Venezia nello studio romano di vicolo dei Panieri, è stato depositato all'Archivio Progetti da Andrea Samonà e Livia Toccafondi. L'attuale ordinamento è stato condotto da Guido Cortese e Tania Corvino.
Soggetto conservatore
Soggetto conservatore
Università Iuav di Venezia, Archivio Progetti
Segnatura attuale
Samonà