Note
I disegni mostrano un'attenzione puntata contemporaneamente su almeno due aspetti: la realizzazione materiale dell'allestimento e la sua rappresentazione, studiata nel dettaglio come un vero set fotografico e molto spesso legata alla progettazione di cataloghi e di brochure pubblicitarie. Dal 1989 al 1993 Meda ha curato per Molteni&C, in collaborazione con il grafico Felix Humm, e spesso con la collaborazione per i testi di nomi quali Aldo Rossi, Bruno Reichlin, Roberto Gabetti, Daniele Vitale, la realizzazione di un "Giornalone" legato alle edizioni del Salone del Mobile di Milano. Con il Giornalone, innovativo come idea e come realizzazione grafica, Meda concretizza per Molteni&C l'occasione di raccontare con levità le proprie ricerche e le idee che stanno dietro la mera presentazione negli allestimenti di nuovi prodotti e la riproposizione di altri visti anche nelle edizioni del passato; spesso compaiono schizzi di set così come di mobili solo immaginati ma non realizzati
La tecnica dominante è pennarelli su carta; prevalentemente fogli di album formato A4, ma anche buste, carta intestata, tovagliolini...ogni supporto disponibile è buono per cogliere e fissare l'ispirazione del momento
I disegni, spesso accompagnati da campioni di materiali di rivestimento e di scale cromatiche, comprendono in molti casi lo studio minuzioso degli oggetti da esporre per rappresentare il prodotto nella quotidianità, suggerendo gli infiniti modi per reinterpretare e personalizzare
Anche in questo caso, dove mancano elementi certi di riconoscimento dei numerosi disegni di dettagli, si è cercato di ricostruire il vincolo archivistico accorpandoli in base ad elementi a volte anche solo materiali, riferibili cioè a caratteristiche comuni del tratto o del supporto
Le serie Chiosco, e la serie 505 nelle sue varie declinazioni, sono rappresentate in questa serie in quanto continuamente ricorrenti nelle varie soluzioni espositive.
Storia archivistica
I disegni raccolti in questa serie rappresentano l'impegno di Meda per Molteni&C nel ruolo di art director ante litteram, dalla progettazione e realizzazione degli stand nelle occasioni fieristiche nell'arco di 20 anni (Milano e Colonia principalmente), all'ideazione di prodotti editoriali e pubblicitari Lo studio degli allestimenti permette di cogliere quella fusione concettuale tra architettura e design espressa dallo stesso Meda: "Penso all'allestimento come a un'architettura, non come a un campo separato: mi sembra sbagliato porre differenze tra l'effimero e le architetture di cemento o di pietra, perché il problema di definire un ordine è analogo, travalica la diversità dei materiali e dei modi di costruzione. E un allestimento, una fiera, non sono diversi alla fine dai locali di una casa, dalla successione delle stanze e dalla logica della distribuzione" (da C. Mantica, Architetto si, designer no, intervista a Luca Meda in "Gap Casa" n. 29). L'articolo 9 del regolamento del Salone imponeva che gli spazi fossero allestiti "con criterio organico e uniforme e con signorile dignità dal Comitato tecnico", ma già nel 1963 Maurizio Tosi, allestendo a proprio piacimento lo spazio assegnatogli creava un precedente, che ha determinato un'importante conseguenza: la concorrenza può giocarsi sul duplice piano del prodotto, e della sua presentazione. v. Laura Lazzaroni (a cura di), 35 anni di design al salone del mobile : 1961-1991, Cosmit 1996. Con la XIX edizione del 1979 lo stand Molteni&C si sposta dal padiglione 30 al padiglione FIAT (ibid., pag. 78). Nella quasi totalità dei casi i disegni studiano le soluzioni che Meda dal 1979 ogni anno progetta per gli spazi espositivi della Molteni&C al Salone del Mobile di Milano, o alla fiera di Colonia. Per quest'ultima è certamente attestata la partecipazione alle edizioni del 1979 e 1980 (da documentazione presso l'archivio Molteni&C), del 1993 (realizzazione dell'invito, con all'interno veduta di Colonia di Luca datata 1992), e dal 1995 al 1998.
Segnatura attuale
Meda 04.Allestimenti e prodotti editoriali