L'articolo esplora il concetto di immersione radicale partendo dall'analisi dell'affresco del 1791 di Giandomenico Tiepolo, Il Mondo Novo, e del Panstoscopio, un dispositivo ottico che immerge lo spettatore in paesaggi dettagliati e lontani. L'opera mette in luce le implicazioni culturali e psicologiche di questo dispositivo, ponendo Venezia come esempio di città progettata per l'immersione sensoriale.