Il progetto del monumento-memoriale Per fantasmata esplora il concetto di non finito nelle sue intersezioni tra architettura e arte relazionando-si al non finito inteso sia come caratteristica del progettare di Vittoriano Viganò sia come termine in grado di riassume le peripezie che hanno portato uno dei suoi progetti più celebri, l’Istituto Marchiondi-Spagliardi, ad essere considerato contemporaneamente rovina e incompiuto. Il non finito è una scelta di vita, una «valenza aperta», uno strumento a rea-zione poetica che si traduce in un’architettura fluida, disorientante, e in una materia grezza che si lascia plasmare dal tempo. Materia, forma e spazio ma anche luogo e contesto diventano l’occasione per stabilire un legame profondo tra il non finito del memoriale e quello del progetto di Viganò realizzando un luogo della spiritualità, previsto ma mai realizzato, in grado di stimolare l’interpretazione individuale e la presa di coscienza, trasformando gli spettatori in autori dell’esperienza stessa.
Abstract
Il progetto del monumento-memoriale Per fantasmata esplora il concetto di non finito nelle sue intersezioni tra architettura e arte relazionando-si al non finito inteso sia come caratteristica del progettare di Vittoriano Viganò sia come termine in grado di riassume le peripezie che hanno portato uno dei suoi progetti più celebri, l’Istituto Marchiondi-Spagliardi, ad essere considerato contemporaneamente rovina e incompiuto. Il non finito è una scelta di vita, una «valenza aperta», uno strumento a rea-zione poetica che si traduce in un’architettura fluida, disorientante, e in una materia grezza che si lascia plasmare dal tempo. Materia, forma e spazio ma anche luogo e contesto diventano l’occasione per stabilire un legame profondo tra il non finito del memoriale e quello del progetto di Viganò realizzando un luogo della spiritualità, previsto ma mai realizzato, in grado di stimolare l’interpretazione individuale e la presa di coscienza, trasformando gli spettatori in autori dell’esperienza stessa.