l progetto per l’isola di Lampedusa è articolato sull’idea di un segno forte che incide la crosta terrestre, la cui espressività formale può essere ri-ondotta a interventi quali il Cretto di Burri a Gibellina e il memoriale di Ei-senman a Berlino. L’intervento è concepito come un’opera di land art che dialoga con il territorio attraverso i dispositivi analitici dell’architettura e si definisce con il sistema della percorrenza. La forma architettonica-territoriale del monumento-memoriale identifica e riconosce nel carattere del progetto di architettura il valore di significato che il lemma transito è in grado di trasferire ed esprimere attraverso la forma d’arte. Il percorso, incidendo la crosta terrestre, lascia un segno indelebile al suolo che ri-manda al tema del labirinto e alle incisioni rupestri.