Gli Spomenik sono uno degli esiti della strategia civile per la Resistenza al nazifascismo in Jugoslavia. Arte civile identificativa di un’espressio-ne brutalista, segno di modernità e differenziazione della Jugoslavia di Tito all’interno del mondo del “Realismo sovietico” e azione consapevole della necessità di proiettare tante pluralità di culture e storie diverse in un’idea di stato unitario. Si tratta di una sperimentazione “enciclopedica” di un connubio possibile tra architettura e scultura che si uniscono in in-stallazioni spaziali o oggettuali o ancora ibridate nel loro rapporto di scala e di funzione figurativa e simbolica di grande rilevanza emozionale. Dopo una fase di abbandono e di oblio colpevole, a seguito dei conflitti balca-nici, si registra un interesse diffuso nei confronti di queste monumentali sculture da parte della critica architettonica in diverse mostre e ricerche internazionali che ne valorizzano le prerogative artistiche, architettoniche e culturali insieme alle figure degli architetti e degli artisti che le hanno ideate.