Testo anche in inglese. -DOI: 10.12838/fam/issn2039-0491/n62-63-2022/996
Abstract
All’indomani della Seconda guerra mondiale, il Partito Comunista salì al potere in Albania, un paese dove la maggior parte della comunità era com-posta da contadini e braccianti. In linea con il modello sovietico, la nuova società che il regime mirava a costruire era composta principalmente da due gruppi sociali che formavano la classe proletaria: gli operai e i contadi-ni. Per perseguire l'ideale di una nuova Albania fondata sui principi del so-cialismo, il regime di Enver Hoxha mise in atto ingenti sforzi per colmare le differenze socioculturali ed economiche tra i contesti urbani e le aree rurali. Questi sforzi furono concepiti come prioritari e implementati parallelamente al processo di collettivizzazione della terra e di meccanizzazione dell’agri-coltura, all’industrializzazione e all’elettrificazione dell'intero territorio. An-che attraverso massime, come quella “Facciamo del villaggio una città!”, il partito di Hoxha propagandava e concretizzava l’urbanizzazione delle aree rurali come un ben definito progetto, un atto tangibile e inderogabile che avrebbe portato verso una vita rurale socialista e moderna.