Testo anche in inglese. - DOI: 10.12838/fam/issn2039-0491/n61-2022/933
Abstract
Il testo partirà dalle origini della denominazione “regionalismo critico”
per indagarne le conseguenze nell’approccio “operativo” alla storia
dell’architettura contemporanea. In particolare, partirò dal nuovo quadro
epocale in cui il ruolo dell’architettura oggi si pone e da come questo
derivi una necessità di “riposizionamento” complessivo dell’architetto e
della sua cultura che richiede, oltre ad una mutazione di responsabilità
e strumenti anche la riconsiderazione delle vicende architettoniche che
ci hanno preceduto e dell’approccio alla loro analisi. Considererò come
la collocazione “regionalistica” di molti personaggi abbia prodotto una
doppia considerazione delle vicende di una modernità che oggi più che
mai appare unica, sfaccettata e utile forse più per ciò che ha contenuto di
“marginale” che per il suo mainstream. Tratterò, infine, di una attitudine, in
passato praticata dagli architetti, quella della costruzione di una “storia”
utile al mestiere, oggi quasi del tutto abbandonata e dei rischi che da ciò
derivano.