Partendo dall'esigenza di ripensare l'archivio teatrale non come mero deposito ma come dispositivo capace di mostrare i materiali in esso contenuti in connessioni e direzioni sempre nuove, il saggio individua un comune processo 'alchemico' di dissoluzione e ricomposizione dello statuto del umano come principio comune che governerà le pratiche artistiche del Teatro delle Albe di Ravenna e il loro divenire memoria all'interno dell'archivio della compagnia