Testo anche in inglese. - DOI: http://dx.doi.org/10.12838/fam/issn2039-0491/n57/58-2021/690
Abstract
La cultura del nostro tempo ha rimosso il concetto di limite. La morte è sempre più questione altrui, spettacolarizzazione, o tanatologia. Eppure la sua cancellazione è impossibile. Aule del commiato e case funerarie, zone neutre pensate più per minimizzare che per confortare, nell’estremo tentativo di anestetizzare il dolore della perdita, di rimuovere la morte. Architettura anestetica per una società a-mortale che deve ridurre la propria sensibilità. Mentre proprio la morte è il limite che ci umanizza.