Testo anche in inglese. - DDOI: http://dx.doi.org/10.12838/fam/issn2039-0491/n57/58-2021/847
Abstract
Con il presente contributo si intende riflettere sulla relazione tra opera costruita e la sua forma originaria, riportando il caso del Palazzo di Cnosso a Creta quale architettura arcaica ed originaria, luogo ancestrale in cui le pratiche cultuali connesse alla morte e alla rinascita hanno trovato una loro forma stabile ed evocativa. L’archetipo del Labirinto, così come lo spazio della caverna, costituiscono i poli tematici attorno cui si articola il discorso sul Palazzo di Cnosso, opera costruita per accogliere i riti di trapasso tra vita e morte, reificati nella peregrinazione impedita e nei meandri, nella loro intima relazione con un nucleo che custodisce il mysterium tremendum e che apre all’idea di continuazione infinita della vita attraverso la morte.