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Mundus, fundus : la fossa che connette sotterraneo e celeste / Roberta Esposito

Titolo
Mundus, fundus : la fossa che connette sotterraneo e celeste / Roberta Esposito
Anno
2021
Note
Testo anche in inglese. - DOI: http://dx.doi.org/10.12838/fam/issn2039-0491/n57/58-2021/710
Abstract
Sin dai tempi più antichi il sacro – quell’alterità sconosciuta e incorporea con la quale l’uomo intuisce ad un certo punto di dover stabilire un intimo dialogo – è stato avvertito in ambienti naturali dove, solitamente, la predisposizione dell’animo all’interiorità si intensifica. La natura infatti – come evocazione metaforica dell’errare, del contemplare, del cercare, del perdersi ma anche del ritrovarsi – nelle sue molteplici sembianze è stata di frequente il luogo mistico e idilliaco dell’architettura, soprattutto di quella sacra. L’archetipo del bosco sacro è profondamente radicato nell’ancestrale immaginario dell’uomo e dell’architetto: da Vitruvio ad Alberti, da Laugier a Loos, da Asplund a Tessenow, il bosco è lo spazio topico nel quale l’architettura si rivela.
Thesauri
Lingua
Italiano | Inglese
Parte
N. 57/58 (2021), p. 207-213
ISSN
2039-0491