Nella riflessione sulle arti performative come ideali atlanti del gesto, l'autrice si interroga sulle modalità con cui il mondo dell'arte si sta orientando nel tentativo di consegnare alla posterità la documentazione relativa ad una parte cospicua dell'arte contemporanea, quale quella costituita dalla performance, che per principio è effimera, incarnata seppure immateriale, e pertanto impossibile da archiviare nei modi tradizionali.