La collocazione di un clone del grande dipinto delle nozze di Cana del Veronese nel refettorio palladiano del convento di San Giorgio Maggiore a Venezia, in sostituzione dell'originale conservato al Louvre, pone in questione il valore dell'originalità di un'opera in relazione al proprio luogo di appartenenza, inducendo a un cofronto tra idee architettoniche e interventi successivi degli artisti