L'articolo esamina il piano strutturale (Ps) di Anversa, di Bernardo Secchi e Paola Viganò. Il caso di Anversa è paradigmatico per la sua complessità, tipica della città contemporanea. Il piano ha affrontato l'esistente senza volutamente definire nel dettaglio tutte le sue parti, al fine di lasciare un margine di trasformabilità in relazione ai processi evolutivi in corso. Il presupposto del progetto è infatti che in ogni ambito progettato del sistema urbano possano innescarsi ulteriori trasformazioni. Uno dei principali obiettivi del piano è stato quello di riconnettere le enclaves, socialmente ed etnicamente connotate, che frammentano il tessuto urbano e sociale della città, favorendo processi di convivenza tra le comunità di immigrati e il ritorno delle popolazioni fiamminghe, gli abitanti ‘storici’, nel centro storico. In quest'ottica il progetto del nuovo parco all'interno di un'area ferroviaria dismessa, lo Spoornoord park, rappresenta proprio un luogo catalizzatore da un punto di vista della convivenza urbana e dell'integrazione sociale. La città è stata interpretata attraverso sette immagini-concetti emblematici, che rivestono sia il ruolo di interpretare le dinamiche e le trasformazioni in corso sia quello di guidare il progetto di rigenerazione per il futuro. Tra le sette immagini caratterizzanti(Waterstad, Soorstad, Havenstad, Megastad, Villages and Metropolis, Ecostad e Poreuzestad), l'immagine chiave è quella di 'città porosa', attraverso la quale si vogliono interpretare, per recuperarli, i molti spazi vuoti dovuti ai bombardamenti, le aree industriali dismesse e quelle abbandonate che caratterizzano il tessuto urbano, mantenendone il carattere poroso, ovvero lasciando margini di trasformabilità. L'autore sottolinea il ruolo attivo avuto dall'Amministrazione di Anversa nell'attuazione del piano, che si è ristrutturata in funzione del progetto, divenendone essa stessa promotrice. L'autore evidenzia poi il duplice aspetto dell'approccio conoscitivo del piano, entrambi resi possibili grazie al coinvolgimento e alla partecipazione degli abitanti: la conoscenza del contesto locale da parte dei progettisti stessi e la capacità del progetto di produrre nuova conoscenza. Il piano affronta anche una dimensione territoriale più allargata rispetto a quella strettamente municipale, proponendo linee guida e progetti a scala più ampia. Seguono note di commento e riferimenti bibliografici.