I quartieri come leverage points tra urbanistica e trasporti = Neughborhoods as leverage points between urban planning and transport planning / Chiara Ortolani
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I quartieri come leverage points tra urbanistica e trasporti = Neughborhoods as leverage points between urban planning and transport planning / Chiara Ortolani
L’articolo esamina gli interventi che a livello locale le amministrazioni possono fare in materia di riduzione dei livelli di inquinamento atmosferico, in particolare nel campo dei trasporti. In molte città europee e in Italia le azioni intraprese a questo scopo riguardano principalmente il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni di CO2 degli edifici, e non toccano il settore dei trasporti, per quanto sia considerato il settore più energivoro, secondo uno studio pubblicato dall’ENEA e secondo le statistiche dell’Iea, contenute nel rapporto Energy balance. Secondo l’Agenzia europea per l’ambiente, la principale fonte di emissioni nelle città sono proprio le automobili, dato tra l’altro destinato ad avere un peso sempre maggiore in relazione alla crescita della popolazione urbana, che nel 2030 supererà il 30 per cento della popolazione mondiale, secondo lo studio di Jacques Véron. Il modello di trasporto basato sull’auto privata ha modificato anche le politiche urbane e la stessa struttura urbana, sia a scala metropolitana che alla dimensione del quartiere. Nelle grandi città italiane il 30 per cento degli spostamenti compiuti in auto copre distanze brevi, inferiori a 3 km, e il 44 per cento inferiori a 5 km. In questo quadro la strada, lo spazio pubblico per eccellenza, ha ovviamente perso la sua originaria funzione sociale. Per questo è importante fare scelte che vadano verso la multimodalità del trasporto e abbandonare la centralità dell’auto privata, a cominciare dal livello del quartiere. L’autore cita come esempio virtuoso il caso di Friburgo dove una rete di trasporto pubblico, interconnessa con la rete stradale, ciclabile e pedonale, serve l’intera città con bus, tram e metro e dove, a livello di quartiere, è prioritaria la mobilità dolce, per rispondere alle esigenze sociali e di movimento delle persone. Seguono note esplicative e bibliografiche.