L'articolo si inserisce nel filone di studi che studiano il rapporto tra urbanistica e rischio sismico. Gli autori propongono un approccio per definire gli elementi della Struttura urbana minima (Sum), la struttura "vitale" di un insediamento che deve rimanere funzionante anche dopo un terremoto, rifacendosi sia all'ingegneria strutturale che alla progettazione urbanistica ed esemplificandone l'applicazione con la sperimentazione effettuata a Montebello di Bertona, in provincia dell'Aquila. Innanzitutto gli autori definiscono le componenti essenziali della Sum, che devono rientrare nel piano urbanistico, passando poi alla valutazione della sicurezza sismica della Sum, impiegando un modello razionale in cui la Sum è schematizzata in una serie di funzioni collegate, un sistema in serie-parallelo e curve di fragilità di ciascuno dei suoi componenti, attraverso i metodi dell'affidabilità strutturale e il metodo di campionamento "Montecarlo". Gli autori analizzano poi i risultati dell'applicazione del modello del sistema della Sum. Lo studio dimostra come sia possibile, a partire dai caratteri fisici e funzionali degli elementi della Sum, definire priorità di intervento al suo interno. L'articolo è corredato da note esplicative.