Contenuto in: La sfida del Piano paesaggistico per una nuova idea di sviluppo sociale sostenibile, a cura di Mariavaleri Mininni.
Abstract
L'autore analizza il Piano paesaggistico territoriale regionale della Puglia (Pptr). Il piano si basa su processi di negoziazione e di partecipazione con gli attori socioeconomici e su regole chiare a carattere statutario. Questo connubio tra processi partecipativi e regole statutarie deriva dall'applicazione sinergica della Convenzione europea del paesaggio e del Codice dei beni culturali e del paesaggio (2007), per cui il paesaggio è visto non solo come un bene culturale da tutelare secondo una concezione strettamente "vincolistica", ma anche come contesto di vita quotidiana da migliorare. Per questo la gestione attiva del Piano prevede la riqualificazione di territori degradati (periferie, aree industriali, campagne urbanizzate), e il patrimonio territoriale che si concretizza nel Piano è quello ambientale e paesistico, ma anche quello infrastrutturale, quello urbano e quello socioculturale. La produzione sociale del paesaggio, l'approccio identitario e statutario, la visione progettuale e strategica sono i 3 capisaldi del Piano analizzati dall'autore. L'articolo è corredato da schede sinottiche, elaborati, una carta del patrimonio territoriale dei paesaggi della Puglia e da un apparato di note e riferimenti bibliografici.
