L’articolo esamina lo sviluppo urbanistico di Brasilia da quando, nel 1960, è divenuta capitale del Brasile, in sostituzione di Rio de Janeiro. A Oscar Niemeyer fu assegnato nel 1956 il ruolo di direttore della progettazione urbanistica e architettonica e nel 1957 Niemeyer coordinò il concorso nazionale per il Plano Piloto, vinto da Lucio Costa, riservando a sé stesso la progettazione degli edifici pubblici. Sono descritte le caratteristiche del Plano Piloto, con i suoi tre livelli urbani (privato, per la zona residenziale; pubblico, per le aree commerciali e i servizi primari; monumentale, con i simboli della capitale) e il paesaggio urbano come connettivo dei tre livelli, la cui progettazione non fu però sufficientemente definita da Costa. In realtà il paesaggio urbano è oggi costituito dalla rete infrastrutturale e stradale in continua crescita, a scapito del traffico pedonale e degli spazi verdi e pubblici, occupati da parcheggi. L’espansione demografica di Brasilia è stata in pochi anni esplosiva, e i massicci flussi di migrazione interna hanno determinato lo sviluppo senza controllo di “città satelliti”, creando un forte contrasto tra l’area regolamentata dal Plano Piloto e le zone periferiche, povere e sotto servite, che hanno avuto una urbanizzazione senza un disegno urbano preciso. Secondo l’autore lo sviluppo di Brasilia, con le sue segregazioni sociali e spaziali, riflette le diseguaglianze sociali create dal processo di sviluppo economico dell’intero paese, dove la maggior parte della popolazione vive nelle periferie, lontana da ogni opportunità.
