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Il piano di carta / Paolo Avarello

Titolo
Il piano di carta / Paolo Avarello
Anno
2010
Note
Editoriale
Abstract
L'articolo prende in esame i piani (urbanistici o territoriali che siano) dal punto di vista della loro proiezione su carta. Secondo l'autore, la restituzione grafica di un piano può essere solo parziale rispetto agli obiettivi di trasformazione fisica previsti dal piano stesso, in quanto queste saranno realizzate, in tempi più o meno lunghi, con il coinvolgimento di diversi soggetti, pubblici e privati, portatori di interessi, a volte in contrasto, che dovrebbero convergere sugli obiettivi del piano. Un piano territoriale regionale è costituito da una parte grafica che riporta lo stato di fatto del territorio, e da indicazioni o norme. Una variante rispetto a questo modello è il ricorso a porzioni di territorio per le quali sono prescritti i comportamenti da assumere per la tutela. In genere gli obiettivi sono di conservazione e sviluppo del territorio. Raramente questi piani sono coordinati con altri strumenti di piano, come ad esempio i piani di bacino, i piani dei parchi, i pianidelle cave e i piani paesaggistici. Nei piani territoriali attuali non si trovano obiettivi specifici, indicazioni sulla localizzazione delle strutture rilevanti, tracciati infrastrutturali, orientamenti su come raggiungere gli obiettivi. Ciò comporta conflitti a livello regionale e la distrubuzione a pioggia delle risorse. Anche i piani provinciali sono poco dettagliati, tranne qualche eccezione. Neppure i piani comunali sembrano esprimere chiaramente concreti e credibili obiettivi di trasformazione urbana e territoriale.
Lingua
Italiano | Inglese
Parte
N. 143 (2010), p. 4-6
ISSN
0042-1022