Contiene: Pianificazione urbanistica e contrasto alla criminalità, di Marco Cremaschi, Marina Marino; Gela: città e politica, di Anna Paola Di Risio; Bagheria: il territorio di Urban-Italia, di Daniela De Leo;
Abstract
Le ricerche qui presentate affrontano le relazioni tra poteri criminali e governo del territorio nel Mezzogiorno d'Italia. La mafia, da sempre nel settore edilizio e infrastrutturale, mette a profitto città e territori, investendo nei processi di sviluppo urbano e inserendosi negli investimenti pubblici e privati, influenzando la gestione degli appalti pubblici, realizzando complessi per la grande distribuzione, il turismo, lo smaltimento dei rifiuti. A livello locale la mafia esercita forme di controllo sul territorio più difficilmente contrastabili, grazie al consenso e all'omertà, provvedendo ai propri affiliati sostegno economico e assistenza. Per questo la dimensione economica di queste attività può essere efficacemente perseguita a scala regionale ma soprattutto nazionale. I due casi analizzati, Gela e Bagheria, sono città esemplari dal punto di vista delle attività poste in campo per contrastare l'attacco degli interessi criminali sul territorio e mostrano che l'azione delle amministrazioni (quella di Bagheria commissariata) si è svolta con un approccio politico sul terreno urbanistico, a partire dal ridisegno funzionale del territorio. Con una scheda dettagliata viene presentato il programma Urban-Italia di Bagheria, denominato Ricominciare dalle Ville, volto a riqualificare contesti fisici della città e a migliorare la qualità della vita, attraverso interventi d sostegno a iniziative economiche. Seguono riferimenti bibliografici.
