Da circa vent'anni James Carpenter, prima come artista, poi insieme ad architetti ed ingegneri, si interessa del controllo della luce, della sua "addomesticazione" attraverso il vetro e i colori, per suscitare, negli spazi interstiziali in cui interno ed esterno si riuniscono, rifrazioni di luce che arricchiscono l'architettura e danno vita al vuoto.