L'incremento della rete ferroviaria, necessario allo sviluppo del regno sabaudo e degli stati preunitari, si realizza con la Restaurazione perlopiù attraverso concessioni e capitali privati. Durante la guerra di Crimea emerge la funzione strategica della ferrovia per scopi militari e per l'emergenza sanitaria, come avviene durante il terremoto di Messina e Reggio Calabria del 1908. Con l'Unità d'Italia aumentano i collegamenti con gli stati confinanti, si apre il traforo del Frejus nel 1871 e nel 1880 si attua un piano nazionale delle ferrovie che unifica i precedenti ordinamenti e struttura l'infrastruttura in due dorsali, Mediterranea e Adriatica, gestite attraverso concessioni.