Descrizione del contenuto
Versato a più riprese a partire dal 1988, l'archivio è costituito da elaborati grafici, modelli, carte di documentazione, documenti fotografici e materiali a stampa e restituisce con grande completezza la quarantennale attività professionale dello studio. I primi anni di attività sono caratterizzati dalle partecipazione a numerosi concorsi nazionali e internazionali, che portano alla conquista di premi e riconoscimenti: il premio In/Arch per il progetto di un condominio alle Zattere a Venezia, il primo premio ex-aequo con altri quattro gruppi al concorso per il piano della Sacca del Tronchetto, il secondo premio al concorso nazionale per il progetto dell'ospedale psichiatrico provinciale. Altri progetti di concorso ricevono segnalazioni della giuria e riscuotono successi di critica.
Parallelamente, e soprattutto verso la fine degli anni Sessanta, l'attività progettuale si orienta verso la redazione di progetti per le aree periferiche dell'entroterra veneto. L'attenzione per il dialogo fra opera e contesto, fra architettura e nuovi centri urbani e sociali resterà fino agli anni Novanta una costante dell'attività professionale dello studio.
La progettualità di Cappai e Mainardis si confronta ed esplica a varie scale dagli elementi di arredo disegnati per la CIGA Hotels (Compagnia Italiana Grandi Alberghi), agli impianti sportivi, arredamenti di residenze private, riordini urbanistici, piani di zona, restauri di edifici storici con grande attenzione alle tecniche e ai dettagli.
Storia archivistica
Iginio Cappai e Pietro Mainardis si laureano in architettura a Venezia con Franco Albini, rispettivamente nel 1962 e nel 1960. Tra il 1962 e il 1968, sempre allo IUAV, Cappai è assistente volontario, dapprima dello stesso Albini al corso di Architettura degli Interni, successivamente di Mario Bacci nel corso di Impianti Tecnici e infine di Ignazio Gardella in quello di Elementi di composizione. Completa la sua formazione lavorando, sempre a Venezia, negli studi dell'ingegner Handieff (1950-55) e degli architetti Artico (1956-60) e Andrea Vianello Vos (1960-63). Anche Mainardis è assistente di Ignazio Gardella (1960-68) e presso lo studio del maestro milanese svolge un periodo di apprendistato professionale negli anni 1959-60. Tra il 1961 e il 1962 lavora inoltre all'Ufficio Piano Regolatore di Treviso. L'attività dello studio, inizialmente denominato CFM per la presenza di Antonio Foscari, prende avvio nel 1962 seguendo due percorsi fondamentali: partecipazione a concorsi internazionali (Tronchetto, uffici per la Camera dei Deputati, municipio di Amsterdam) e progetti per l'Italia nordorientale, in particolare per l'entroterra veneto. Lo studio conquista notorietà internazionale con il progetto per il centro di servizi sociali e residenziali di Ivrea (1967-75) commissionato dalla Olivetti nel centro storico della cittadina eporediese, su un'area destinata a operazioni di rinnovo urbano sin dagli anni Trenta. L'edificio, visto da alcuni come un voluto simulacro della macchina da scrivere cui è legata la fortuna dell'azienda, si caratterizza per un'enfasi tecnologica che, forse in maniera più sfumata, è riscontrabile in tutta la produzione successiva. Cappai e Mainardis si inseriscono perfettamente nel professionismo, un fenomeno piuttosto diffuso in Italia in questi anni e caratterizzato dalla scelta degli architetti di circoscrivere il più possibile la propria attività al versante operativo, privilegiando la dimensione progettuale rispetto a quella teorica. Già nel 1968, infatti, gli architetti decidono di allontanarsi dal mondo accademico per concentrarsi sulla progettazione. Scegliendo di esprimere il proprio pensiero attraverso il linguaggio proprio dell'architettura, il disegno, piuttosto che attraverso la parola, essi rivelano il profondo legame con Franco Albini. La realtà del cantiere assume nuova importanza nel modo di affrontare la progettazione. Tra le principali opere realizzate dallo Studio CM si ricordano: il centro commerciale Casa gialla a Mira (1967-69), la scuola media a Oriago di Mira (1968-72), la piscina coperta di Mirano (1972), il complesso scolastico a Feltre (1975-79), il Centro Servizi Culturali Candiani di Mestre (1977-2001), l'Excelsior Yachting Club al Lido di Venezia (1980), la Torre di via Giotto a Padova (1990-95). Dopo la morte di Iginio Cappai (1999) lo studio è stato condotto da Pietro Mainardis fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 2007.
Storia dei passaggi di responsabilità giuridica
L'archivio è stato conservato nello studio a Santa Croce 260/A e versato definitivamente nel 2011.
Modalità di acquisizione
Ceduto in comodato d'uso all'Archivio Progetti nel 1998.
Soggetto conservatore
Soggetto conservatore
Università Iuav di Venezia, Archivio Progetti
Segnatura attuale
Cappai e Mainardis