Descrizione del contenuto
La documentazione del fondo è costituita da circa milleduecento disegni che ricostruiscono l'attività professionale dell'architetto e da un numero esiguo di materiali fotografici, documenti e pubblicazioni. Nonostante le lacune, il fondo documenta un'attività progettuale estesa rivolta non solo all'architettura ma anche al restauro monumentale e alla sistemazione e trasformazione urbanistica della città. Di alcuni progetti sono conservati pochi elaborati e non risultano pertanto esaustivi. Particolarmente consistente è il corpus dei progetti, elaborati e in parte realizzati negli anni Venti, per il piano di edificazione del giardino Sola-Busca a Milano e per i palazzi di compagnie assicurative da costruirsi nella nuova piazza San Babila a Milano, elaborati e non realizzati negli anni Trenta. L'archivio è pervenuto ordinato in cartelle e corredato da un regesto delle opere curato da Carla Andreani Menozzi e Cinzia Pignoli che comprende anche i progetti dei quali non è rimasta testimonianza. Per ogni opera è stata redatta una scheda numerata, con l'elenco dei disegni e la loro descrizione. I numeri a matita posti sugli elaborati grafici nell'angolo inferiore destro rimandano all'elenco citato.
Storia archivistica
Aldo Andreani nasce a Mantova il 1 agosto 1887. Dopo la maturità classica si diploma in disegno architettonico all'Accademia di San Luca di Roma e nel 1917 si laurea in Architettura Civile presso il Regio Istituto Tecnico Superiore di Milano. Le sue prime esperienze professionali iniziano nella città natale. Nel 1909 realizza la sua prima opera, villa Zanoletti a Volta Mantovana e nel 1911 riceve l'incarico per la realizzazione della sede della Camera di Commercio di Mantova, una delle sue opere più importanti, tuttora esistente. Negli anni Venti si trasferisce a Milano e prosegue la sua carriera impegnato soprattutto in una serie di costruzioni nell'ambito del piano di edificazione dell'area a giardino Sola Busca: palazzo Serbelloni, villa Rasini e l'Esedra, casa Zanoletti e l'eclettico palazzo Fidia. Dal 1926 al 1928 frequenta il corso speciale di scultura di Adolfo Wildt all'Accademia di Brera. Dagli anni Trenta l'attività di scultore, per la quale riceve premi e riconoscimenti, prosegue parallelamente all'attività di architetto. Nel periodo della seconda guerra mondiale è delegato della Soprintendenza ai Monumenti di Verona, Mantova e Cremona e lavora soprattutto a restauri monumentali nella sua città: Palazzo del Podestà, Palazzo della Ragione e Torre dell'Orologio a cui seguono il restauro del convento di San Francesco e lo studio per la trasformazione di Porta Julia di Giulio Romano in chiesa di Cittadella. Il secondo dopoguerra, oltre a lavori commissionati soprattutto da banche e privati, lo vede impegnato, sempre a Mantova, nei progetti per la sistemazione di piazza Leona, nuovo polo commerciale e finanziario mantovano e per la sistemazione monumentale della Valletta di Belfiore. Muore a Milano il 18 ottobre 1971.
Storia dei passaggi di responsabilità giuridica
Fino al suo trasferimento a Venezia, l'archivio è stato conservato a Milano dalla figlia Carla Andreani.
Modalità di acquisizione
Comodato
Soggetto conservatore
Soggetto conservatore
Università Iuav di Venezia, Archivio Progetti
Segnatura attuale
Andreani