Descrizione del contenuto
Il fondo testimonia la formazione e l'attività professionale dell'architetto veneziano. Esso è strutturato nelle seguenti serie archivistiche: Atti, Elaborati grafici, Fotografie (articolata nelle sottoserie Fotografie dei progetti e Fotografie di repertorio), Pubblicazioni e Strumenti di lavoro e campionari. Nel corso del riordino è emersa la presenza di disegni e documenti appartenenti a due altri soggetti produttori: Prudente e Giovanni Sardi, rispettivamente figlio e nipote di Giovanni Sardi. Questa documentazione è stata separata da quella del fondo di Giovanni Sardi e riordinata in due sub-fondi.
Storia archivistica
Nasce a Venezia nel settembre 1863 e nel 1879 entra all'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove studia architettura, geometria e prospettiva con Giacomo Franco e si diploma nel 1982 professore di Disegno architettonico. Inizia l'attività professionale nello studio dell'ingegnere Giovanni Antonio Romano e qui conduce anche lavori di rilievo di monumenti. Per necessità economiche conseguenti il matrimonio, accetta il posto di aiutante edilizio alla Congregazione di Carità, dove rimane dal 1892 al 1897. Nel 1898 Giulio Grünwald gli commissiona la costruzione dell'albergo Bauer-Grünwald a San Moisè: il palazzo, inaugurato nel 1901 con generale successo, gli guadagna altri incarichi anche di prestigio a Venezia e in terraferma: fra questi, la palazzina sul Canal Grande per Costantino Nigra (c. 1904), il restauro del palazzo Ravà a San Silvestro (1906), villa Delord a Casella d'Asolo e casa Dal Mistro nei pressi della stazione di Venezia (1906, distrutta), il palazzo Scarpa alle Zattere (1907), l'Hotel Excelsior al Lido (1908) e ancora al Lido i villini Papadopoli alle Quattro Fontane (1907-08), Fanna (1910-11), e Venuti (1911-12). Partecipa ai principali concorsi indetti a Venezia: quello per la costruzione del nuovo mercato coperto di Rialto (1901), quello per la costruzione di un nuovo albergo in riva degli Schiavoni fra l'hotel Danieli ed il palazzo delle Prigioni (1906) e, in collaborazione con il cugino Giuseppe Sardi, con Attilio Cadel e Prudente Padoa, quello per il nuovo quartiere operaio a Sant'Elena (1911). Oltre alla progettazione, Sardi si dedica alla difesa del patrimonio artistico cittadino: dalle pagine dei quotidiani e in numerose conferenze all'Ateneo Veneto commenta i maggiori avvenimenti architettonici del periodo, dal completamento della facciata della chiesa della Pietà (1902) alla discussa ricostruzione del campanile di San Marco. Nel 1904 accetta l'incarico di restaurare la chiesa monumentale di Santo Stefano. Eletto più volte presidente della scuola tecnica annessa alla Società di Mutuo Soccorso fra scultori e scalpellini, è anche membro del Consiglio Accademico dell'Accademia di Belle Arti e della Commissione Municipale d'Ornato; è socio dell'Ateneo Veneto, dell'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti e della Società di Arti Edificatorie ed è fra i fautori dell'istituzione della Federazione Regionale Veneta degli Architetti, di cui è nominato presidente. Nel 1908 riceve il titolo di Cavaliere della Corona d'Italia. Muore improvvisamente a Mogliano Veneto il 26 giugno 1913.
Storia dei passaggi di responsabilità giuridica
Sulle vicende dell'archivio di Giovanni Sardi non si hanno notizie certe. Considerato il carattere lacunoso della documentazione è possibile ipotizzare che dopo la morte prematura dell'architetto l'archivio e la ricca biblioteca andarono divisi prima tra i tre figli e poi tra i nipoti, alcuni dei quali residenti a Venezia e altri a Mogliano Veneto.
Modalità di acquisizione
Le carte del fondo archivistico Giovanni Sardi sono giunte all'Archivio Progetti di Venezia in seguito alla donazione fatta nel 1998 dal nipote Paolo Sardi.
Data di acquisizione
1998
Soggetto conservatore
Soggetto conservatore
Università Iuav di Venezia, Archivio Progetti
Segnatura attuale
Sardi
Strumenti di ricerca
Strumenti di ricerca
Inventario analitico del fondo archivistico Giovanni Sardi
Collocazione
Stanza 1.9
Stanza 1.7, cassettiera R-12